Fabio Rampelli, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano ( www.unicusano.it ).
Vittoria 5 Stelle a Roma: “Auguri – ha detto Rampelli – al nuovo sindaco Virginia Raggi, che ha beneficiato del voto spontaneo e previsto di decine di migliaia di nostri elettori, ma l’aspettiamo al varco con implacabile severità. A Roma c’è stato un ballottaggio al cloroformio, sono usciti di scena gli argomenti scomodi ai contendenti: immigrati e gestione accoglienza, campi rom, degrado urbano, occupazioni abusive dei 107 edifici espropriati dai gruppettari, periferie. Privi di un riferimento al ballottaggio i nostri elettori che hanno voluto prendere parte hanno certamente preferito la Raggi a Giachetti, se non altro per andare colpire Renzi – ha affermato Rampelli -. Non si è capito bene che su molteplici temi Raggi e Giachetti dicevano le stesse cose e su queste è calato il silenzio. Ho il forte sospetto che la natura di sinistra del M5S indurrà a voltarsi dall’altra parte rispetto ai fenomeni d’illegalità diffusa”.
Futuro centrodestra.
“La gente non vuole più avere a che fare con chi ha avuto ruoli politici apicali per decenni, non si fida più delle vecchie pastette, di chi fa accordi sottobanco o percorre strade impossibili solo per invidia. Non esistono astratti modelli vincenti, non funziona quello ‘civico’, come dimostrano Lettieri e Marchini, né funziona il cosiddetto ‘modello Milano’ di Parisi, che perde nonostante la Regione più potente d’Italia sia governata dal centrodestra, la coalizione sia compatta e un pezzo di governo si aggreghi, non funzionano i candidati di potere di Renzi, né i mestieranti. Funzionano solo le persone che hanno una credibilità e si fanno apprezzare dai cittadini per ciò che sono, al di là della destra e della sinistra. È questo che fa vincere a prescindere dalle appartenenze. Giorgia Meloni ha combattuto quasi disarmata a Roma, sostenuta solo da Fratelli d’Italia, dalla sua lista civica da Noi con Salvini, ancora poco incisivo nel centro sud.
Prima di giocare qualunque partita bisogna stabilire con quali strumenti si gioca.
Primarie per legge: “Come vengono stabiliti i candidati sindaci, governatori, premier e leader della colazione? Fino ad adesso è stato appannaggio degli oligarchi che hanno scelto nelle segrete stanze. Le primarie vanno bene se vengono normate per legge, altre formule sono solo imbrogli mascherati utili a ratificare decisioni verticistiche e di potere. Alfio Marchini, finanziere rosso, ha ottenuto il 10% con il sostegno di FI, il che significa che senza avrebbe preso 4 punti in meno di 3 anni fa. Un fallimento epocale costato decine di milioni, ma Marchini doveva essere solo un cavallo di Troia per far incendiare la cittadella della Meloni.
Al posto dei modelli queste elezioni dimostrano che invece esistono le persone, stimate e apprezzate, che hanno un consenso. I cosiddetti candidati civici non funzionano in quanto tali. Parisi ha perso contro Sala, Marchini non è mai stato in partita, Lettieri ha perso male per la seconda volta.
C’è in realtà chi vuole utilizzare la storiella del civismo per imporre la deriva tecnocratica e consegnare le istituzioni repubblicane alle lobby. Il centrodestra che fa il tifo per i poteri forti e briga con il governo per favorirli muore qui”.