“Siamo qui per ricordare il più grande massacro di ebrei dopo la seconda guerra mondiale, che aveva l’intento di iniziare l’eliminazione totale degli israeliani e degli ebrei di quell’area. Un evento messo un po’ in secondo piano, si è parlato soprattutto di quello che è accaduto dopo, della situazione indubbiamente drammatica che c’è oggi. Ma ricordiamo come questo è nato: da un territorio dove dal 2005 non c’è più nessun israeliano, per una decisione del governo israeliano”.
Lo ha dichiarato il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan, al convegno da lui promosso in Senato dal titolo ‘Un anno dall’attacco terroristico del 7 ottobre’.
“Quando si parla di morti e attentati – ha sottolineato il senatore di Fratelli d’Italia Marco Scurria, presidente del Transatlantic friends of Israel – non è mai carino fare conteggi. Ma i 1.200 israeliani uccisi hanno un peso specifico che deve essere considerato, perché in proporzione è come se i terroristi uccidessero 10mila italiani. Dunque, se ciò fosse accaduto in Italia, cosa avremmo chiesto al nostro governo? Solo grazie all’iniziativa dell’esercito israeliano sono stati evitati danni peggiori. Occorre ricordare che Hamas e Hezbollah hanno una regia sola: il regime degli Ayatollah in Iran. Serve allora dalla comunità internazionale un’azione politica ed economica chiara. Se non si ferma quel regime, saremo costretti ancora a subire il terrorismo e la destabilizzazione internazionale”.