APPELLO AI BRIGATISTI: CHI SA PARLI”. “Oggi si celebra la Giornata nazionale della bandiera, per lo più dimenticata dalla maggior parte dei bambini e degli italiani perché nelle scuole e, in generale, celebrare il tricolore- al di là delle iniziative di rito- è sempre visto come frutto di una cultura conservatrice.
Un’ interpretazione folle e “sinistra” a cui non ci uniamo, per questo abbiamo lanciato con il Presidente Meloni una campagna web per invitare a festeggiarlo e ricordarlo sui social utilizzando l’hashtag #orgoglioitaliano.
Celebriamo certamente chi sacrificò la propria vita per farlo sventolare, dal 1797 in poi, in faccia agli oppressori stranieri e agli eserciti nemici.
Oggi ricordiamo, però, altri figli d’Italia che quel tricolore lo difesero nelle piazze dagli estremisti rossi che lo bruciavano e anche per questo pagarono con la vita. Ci riferiamo a Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni massacrati davanti alla sede dell’allora Msi- forza popolare presente nelle periferie- di Acca larentia proprio il 7 gennaio del 1978.
A sparare fu la stessa mitraglietta che venne poi usata per uccidere l’economista Ezio Tarantelli, l’ex sindaco di Firenze Lando Conti e il senatore dc Ruffilli.
In questi decenni l’arma, dopo esserne stata dichiarata la vendita dal cantante Fontana ad un poliziotto del commissariato Tuscolano (sic!) di Roma che però smentì sempre, passò da un gruppo locale che compì la strage, e quindi alle BR.
Ed è proprio a loro, soprattutto ai pentiti, che ci rivolgiamo visto l’incapacità – talvolta complice- della magistratura italiana di trovare dei colpevoli ancora oggi: chi sa parli oggi.
È indifferibile conoscere la verità e costruire una memoria comune di pacificazione sui terribili anni di piombo ma prima è necessaria la verità”.
Lo dichiara in una nota, Federico Mollicone responsabile comunicazione FDIAN, già collaboratore Commissione Stragi e consulente Commissione Mitrokhin.