Il coordinatore dell’esecutivo Fdi: “Donazione tramite la società ‘Intesa Aretina’: 15mila euro a Open, soggetto che raccoglie fondi per il premier”. “Banca Etruria ha finanziato la Fondazione Open che sostiene Matteo Renzi e che, fra le altre cose, organizza ogni anno la convention della Leopolda. Lo ha fatto attraverso la società ‘Intesa Aretina Scarl’ e di cui Banca Eturia è socia, con una donazione da 15mila euro. La Fondazione Open è presieduta da Alberto Bianchi, avvocato di Renzi, ed il consiglio direttivo è composto da Maria Elena Boschi, il cui padre è stato vicepresidente dell’istituto di credito, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti, e Marco Carrai, che il Presidente del Consiglio sta proprio in questi giorni pensando di nominare a responsabile di una struttura per la cybersecurity”. E’ quanto denuncia il coordinatore dell’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia e capogruppo del partito in Consiglio regionale della Toscana Giovanni Donzelli, che nelle scorse settimane aveva svelato il giro d’affari fra Banca Etruria, i familiari e i finanziatori del premier.
“Il finanziamento è pubblicato sul sito della Fondazione Open – sottolinea Donzelli – ed è gravissimo che il Presidente del Consiglio abbia preso l’iniziativa del ‘salva-banche’ dopo aver ricevuto quei soldi dall’istituto di credito che maggiormente ne ha beneficiato. Come abbiamo sempre sostenuto il conflitto d’interessi non coinvolge soltanto Maria Elena Boschi, ma lo stesso Matteo Renzi: il salvataggio di Banca Etruria è stata una cambiale decisa dal governo ma pagata con i soldi dei risparmiatori truffati, che hanno così perso i loro investimenti. Già erano inaccettabili i legami fra Lorenzo Rosi e i soci di Tiziano Renzi, quelli con il fedelissimo e finanziatore Andrea Bacci, così come sono imbarazzanti i rapporti fra questi nella realizzazione degli outlet in varie città – conclude Donzelli – adesso risulta chiaro che il Presidente del Consiglio non ha più alcuna credibilità per mantenere il suo incarico”.