“Il sistema parlamentare si è trasformato: siamo in presenza ormai di un monocameralismo di fatto. Quando un provvedimento, soprattutto un dl, arriva dal Senato, il Governo pone la fiducia alla Camera impedendo ai deputati di discuterlo e di emendarlo. Questa pratica risulta ancora più scandalosa quando si tratta di materia sensibile, come quella che riguarda il sistema bancario”. È quanto ha dichiarati il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli durante la conferenza stampa di presentazione degli emendamenti al disegno di legge di conversione del decreto legge misure di tutela del risparmio nel settore creditizio (Ac 4280).
“Il governo – ha aggiunto Rampelli – si è letteralmente incartato sul sistema del credito italiano. Questo decreto salva banca, l’ennesimo, è in linea con gli esecutivi di Letta e Renzi: indulgente con il sistema del credito. Evidenti i profili d’ incostituzionalità visto che presenta un’incomprensibile disparità di trattamento tra i risparmiatori delle quattro banche fallite (Banca Etruria, Banca Marche,CariFerrara, CariChieti) dei mesi scorsi e i risparmiatori del Monte dei Paschi di Siena. Nel corso del dibattito abbiamo tentato di attribuire la paternità di questi disastri non solo ai manager ma anche e soprattutto al Pd. Giova ricordare nel caso di Mps che gli enti territoriali e locali, da sempre governati dal Pci ieri e dal Pd, oggi esprimono consiglieri di amministrazione: lo fa il Comune di Siena, lo fa la Regione Toscana che nominano entrambi propri componenti nel cda. Per questo continuiamo a reclamare la commissione d’inchiesta monocamerale sul sistema del credito in Italia per fare luce sulla gestione dei risparmi degli italiani dal secondo dopoguerra a oggi”.
“Il punto di caduta dei Dem è stato e resterà quello delle banche. – ha osservato il deputato Walter Rizzetto- Guardiamo quanto è accaduto alla ministra Boschi e a suo padre. Per colpa del Partito democratico la legislatura è paralizzata, in aula si fa ben poco e anche questa volta in modo vigliacco è stata posta la fiducia per evitare il confronto. Non capiamo la ratio di questo provvedimento. La disparità di trattamento tra alcuni risparmiatori parzialmente indennizzati e altri che vengono totalmente indennizzati lede il principio di uguaglianza tra i cittadini (art. 3) e la tutela costituzionale del risparmio (art. 47)”.