“Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale vota no a questo provvedimento perché è inefficace, tardivo e con rischi di incostituzionalità. In questi 20 anni sia il centrodestra sia il centrosinistra hanno tirato la giacchetta la magistratura, molto spesso coinvolgendo magistrati in politica. Questo ha finito per colpire la credibilità dell’istituzione a dispetto della quasi totalità dei magistrati estranei alle diatribe politiche. Il Partito Democratico in particolare, ha tra le sue file molti magistrati che hanno assurto ruoli di primissimo piano, e ha talvolta spalleggiato anche correnti interne della magistratura. Ora, si cerca di agitare la battaglia della separazione dei poteri, in modo piuttosto tardivo e anche contestuale a certe inchieste che la magistratura sta facendo scaricando l’inerzia della politica sulla magistratura. Quello che doveva essere regolamentato, e che non è stato fatto con la necessaria chiarezza, invece è il rientro in magistratura dopo l’attività politica. Perché se è vero che un magistrato deve godere del diritto passivo, e quindi dell’eleggibilità, è altrettanto vero che l’articolo 111 della Costituzione garantisce al cittadino la terzietà della magistratura. Era necessario un intervento più radicale sul suo reingresso: chi si candida e viene eletto lo può fare, ma al rientro non dovrebbe più esercitare alcuna funzione giurisdizionale. Per questo motivo, consideriamo questo provvedimento la classica delle occasioni mancate”. È quanto ha affermato il deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Edmondo Cirielli intervenendo in aula sulla dichiarazione di voto alla pdl norme sulla candidabilità dei magistrati.