Se oggi esiste una Casa del Ricordo dell ‘ esodo Giuliano – dalmata a Roma lo dobbiamo ai politici di Colle Oppio.
“In merito al grave atto di chiusura dei locali di Colle Oppio odierna sede di Fratelli d ‘ Italia con sigilli e altri mezzi previsti dal regolamento comunale auspico una giusta e rapida risoluzione. Tale sede promuove molte iniziative sociali e culturali di pregio e di interesse comune a tutti i cittadini. Si tratta di un luogo molto caro agli istriani fiumani e dalmati perché nel 1946 in fuga dalle proprie terre per sfuggire alle foibe e ad altre violenze dei comunisti jugoslavi vi trovarono fraterna accoglienza. Correva l ‘ anno 1946 in cui il ministro comunista Emilio Sereni auspicava la chiusura di campi profughi per istriani e fiumani perseguendo vergognosi motivi ideologici. Tempi in cui alla stazione di Bologna 1947 sindacalisti della Çgiĺ bloccavano i treni dei profughi istriani e dalmati perché non volevano vivere nelle mani dei comunisti slavi di Tito….alleati in quegli anni ai comunisti italiani di Togliatti. Oltre 12.000 gli uccisi nelle foibe e nei campi di Tito e circa 300.000 gli esuli italiani dalle terre d ‘ Istria Fiume e Zara ed è questa la verità che non si voleva riconoscere. A Colle Oppio trovarono i nostri fratelli istriani una esemplare accoglienza, nei limiti della povertà di quel periodo postbellico , da parte di altri italiani che andavano al di la’ delle logiche e delle convenienze politiche. A Colle Oppio abbiamo avuto spesso in questi anni l ‘ occasione per ricordare la storia negata degli istriani e dei dalmati e apprezzare le iniziative sociali che vi si organizzano. Tale sede dovrebbe avere un’ attenzione particolare dalla Sindaca e dalle autorità comunali al posto di ciò che sta avvenendo. Se oggi esiste una Casa del Ricordo dell ‘ esodo Giuliano – dalmata a Roma in via di San Teodoro 72lo dobbiamo sopratutto a politici che vengono proprio da Colle Oppio e che negli anni del silenzio non hanno mai dimenticato le tristi vicende del popolo istriano e dalmata”. E’ quanto dichiara il Presidente dell ‘ Associazione per la cultura fiumana istriana dalmata nel Lazio Dr. Marino MIcich.