“Di fronte al disastro della gestione Fus dell’ex ministro Franceschini ci sono domande inevase. Perché delle commissioni che avrebbero dovuto decidere in maniera imparziale non hanno trovato strumenti efficaci per valorizzare ogni offerta culturale? Forse c’è stato poco tempo per una approfondita analisi dei progetti? Ogni proposta, infatti, è stata valutata in appena un minuto ciascuna. Decisamente troppo poco per poter compiere un’analisi di merito dei progetti presentati. Forse il precedente governo è arrivato in ritardo e ha dovuto far concludere il lavoro alla commissione in fretta e furia, propinando involontariamente giudizi sbagliati ed
escludendo progetti monumentali delle migliori realtà culturali italiane?
Non voglio pensare che ci sia stato accanimento, non voglio pensare che il ministro abbia presentato alle commissioni elenchi di associazioni che dovevano vincere, ne conosco l’onestà intellettuale e so che solo la fretta ha alterato il risultato finale. Non voglio pensare che, consapevoli che le elezioni non sarebbero andate bene per il PD, si sia cercato di occupare militarmente la programmazione culturale del prossimo triennio.
La cultura, lo sanno tutti, è al di sopra delle parti, al di là della destra e della sinistra e quindi faccio due appelli: uno al ministro dei Beni e delle Attività Culturali Bonisoli affinché intervenga in autotutela per rimodulare i fondi e fermare la pioggia di ricorsi che rischia di tenere tutto fermo; l’altro alla commissione, che è stata costretta a lavorare in condizioni assurde. Sono sicuro che accoglierà con favore la proposta di approfondimento”.
È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d’Italia, intervenendo alla conferenza stampa sul Fondo Unico dello Spettacolo organizzata dal Movimento Spettacolo dal Vivo.