“Nella manovra finanziaria è previsto l’azzeramento, se pur graduale, dei contributi pubblici alle testate giornalistiche.
Il governo Renzi già aveva modificato il sistema dei contributi pubblici per gli organi di stampa, introducendo il criterio secondo il quale i finanziamenti statali vengono assegnati sulla base di una autocertificazione degli editori che dichiarano il numero di copie effettivamente vendute.
Se da una parte questa pratica non è di per sé una garanzia di trasparenza e purtroppo in qualche caso anche di correttezza, dall’altra non può essere messo in discussione un principio fondante della Carta Costituzionale: quello della libertà di stampa che lo Stato ha il dovere di tutelare.
Rivediamo i criteri e le modalità di accesso ai contributi se necessario, ma le opinioni così come l’informazione non possono diventare ostaggio del più ricco o del più forte. Per essere liberi non si può tornare a stampare come ai tempi “dell’Italia del popolo” di Mazzini”, lo ha dichiarato in una nota il deputato di Fratelli d’Italia, Marco Silvestroni.