“Una banca dati sui reati di femminicidio, affinchè sia possibile avere una mappatura più precisa del fenomeno”. A proporlo la senatrice di Fratelli d’Italia, Isabella Rauti, componente della Commissione d’inchiesta sul femminicidio.
“Nella riunione di oggi della Commissione ho presentato un emendamento al Regolamento in cui chiedevo che dal 2013, anno dell’entrata in vigore della legge 119 cosiddetta ‘anti femminicidio’, fossero analizzati i vari episodi al fine di accertare il verificarsi di condizioni o comportamenti ricorrenti utili ad orientare l’azione di prevenzione. Non essendo l’emendamento ammissibile nel contesto del Regolamento ho chiesto che fosse inteso come raccomandazione al fine di giungere in tempi rapidi alla creazione di una banca dati nazionale. In Italia una banca dati in tal senso manca. Esistono stime fatte dai Centri Antiviolenza e una statistica ufficiale stilata dalle Forze di Polizia ma relativa agli omicidi di donna, senza quindi la specifica della motivazione di genere. E’ un grosso limite, sia perchè altri Paesi dell’Ue da tempo si sono dotati di una simile strumento e sia perchè in Italia risulta difficile avere una dimensione chiara del fenomeno. Inoltre, una nostra banca dati ci permetterebbe di incrociare i dati con gli altri Paesi dell’Unione, avendo del femminicidio una mappatura più ampia e precisa. Per questo mi auguro che l’Italia possa dotarsi di un simile strumento, che potrà essere un valido contributo nella lotta alle violenze e gli omicidi di genere”, conclude la senatrice di FdI.