“La normativa sul codice rosso rappresenta un passo in avanti nella battaglia e nel contrasto alla violenza di genere, ma Fratelli d’Italia avrebbe voluto maggiore incisività e severità. Abbiamo cercato di migliorare il testo attraverso una serie di emendamenti tesi ad ampliare i diritti delle vittime, ma l’atteggiamento di chiusura della maggioranza ha impedito un salto in avanti necessario per garantire certezza della pena e niente sconti. Evitando così alcune ‘sentenze al ribasso’ delle pene nei processi d’appello. Un’occasione persa in cui il Codice rosso rischia di diventare uno spot di M5S e Lega anche per l’assenza di risorse economiche (Art. 21 “invarianza finanziaria”), che renderanno difficile se non impossibile implementare la legge: dalla formazione specifica per le Forze dell’Ordine alla ricaduta sugli uffici delle Procure (la vittima dovrà essere ascoltata entro 3 giorni), perchè se da un lato si accelerano le procedure e si inaspriscono le pene, dall’altro sarebbe stato indispensabile rafforzare gli organici. La maggioranza sia consapevole che si poteva fare di più. E come il reddito di cittadinanza e la chiusura dei porti non sono riusciti a sconfiggere la povertà e il fenomeno degli sbarchi, così l’introduzione del codice rosso non basterà per affrontare la questione delle violenze sulle donne. Perché come ci ricorda anche la ‘Convenzione di Istanbul’ è necessario seguire tre direttive ‘Punire, Prevenire e Proteggere’ ed il Codice rosso rappresenta uno strumento necessario ma non sufficiente”.
Così il vicepresidente vicario di Fratelli d’Italia al Senato, Isabella Rauti, nel corso del suo intervento in Aula sul disegno di legge sulla tutela delle vittime di violenza di genere.