“La confusione sull’esistenza o meno dei vincoli a ridosso di Caracalla che sta animando il confronto tra sovrintendenze è inaccettabile e paradossale. Il fatto che vada preservato il ‘genius loci’ per ogni opera d’arte (questo le istituzioni politiche e le Soprintendenze non sempre l’hanno chiaro) e che non c’è compatibilità tra il complesso archeologico delle Terme di Caracalla, i panini con hamburger e le patatine industriali di Mc Donald’s dovrebbe essere chiaro.
Ministro e sindaco dunque si parlino e trovino una soluzione al riguardo che non sia una presa in giro perché l’area acquistata dalla multinazionale americana del fast food è oggi a destinazione commerciale. A rigor di logica quindi potremmo trovarci nel paradosso di aver espunto dall’area innocue manifestazioni culturali estive e – in alcune stagioni – perfino la musica lirica del Teatro dell’Opera e di dover subire la più classica delle americanate a 100 metri dalle Mure Aureliane.
Per scantonare questo è altri analoghi rischi occorre probabilmente una variante al Prg ovvero un esproprio per pubblica utilità tale da garantire una fascia di rispetto per gli importanti resti archeologici esistenti.
Vogliamo risposte certe e non posizioni suggestive solo sotto l’aspetto mediatico. Il ministero ai beni culturali apponga il vincolo su tutto il centro storico di Roma e su quelle opere di pregio che ne sono escluse impedendo altri svarioni di questo genere. La Regione Lazio faccia la sua parte non solo per proteggere i centri storici dei piccoli comuni ma soprattutto della Capitale”.
E’ quanto ha dichiarato in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.