“Il governo rossogiallo ha scelto di ignorare i diritti dei lavoratori frontalieri italiani in Confederazione Elvetica. All’inizio dell’emergenza coronavirus accusai il Ministro Di Maio di clamoroso disinteresse nei confronti delle decine di migliaia di frontalieri italiani che tutti i giorni dalla Lombardia, soprattutto Como e Varese, e dal Piemonte varcano il confine per guadagnarsi da vivere. Di Maio fece come Ponzio Pilato e affidò la pratica al sottosegretario Scalfarotto che si limitò a bere un aperitivo con l’ambasciatrice Svizzera anziché recarsi immediatamente a Berna e perorare, magari anche con le proposte elaborate da Fratelli d’Italia, la causa dei lavoratori frontalieri italiani. Scalfarotto si coprì di ridicolo arrivando anche a ringraziare l’ambasciatrice Svizzera per “non aver risolto un bel nulla”. All’epoca le questioni più importanti erano due: garantire la sicurezza sanitaria ai nostri lavoratori che rischiavano di contagiarsi e di “importare” l’infezione nei loro comuni di residenza e la seconda garantire tutele ai lavoratori frontalieri, che non godono dei tradizionali ammortizzatori sociali impiegati in Italia, sia per quanto concerne lo stipendio che il posto di lavoro stesso. Le questioni non sono cambiate. Però, nonostante le nostre richieste e le nostre proposte, nulla si è concretizzato e ora il danno va oltre la beffa perché ogni mattina i frontalieri, quelli fortunati che hanno ritrovato la propria occupazione, devono sopportare anche due ore di coda per i controlli italiani e poi svizzeri. Presenteremo nuovamente al governo le proposte di sempre a tutela dei lavoratori italiani in Svizzera, oltre 60 mila persone, che hanno gli stessi diritti dei loro colleghi impiegati in Italia”.
Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati di Fratelli d’Italia Alessio Butti e Marco Osnato.