Il deputato di Fratelli d’Italia Salvatore Deidda, durante un suo intervento in Aula, attacca la maggioranza sul Decreto Cura Italia
“Ieri, in Aula, sono intervenuto sul Decreto Cura Italia ricordando al Governo come questa opposizione non sia assolutamente distruttiva, come più volte la maggioranza ha tentato di far credere negli show televisivi, anziché rispondere in Parlamento con i dovuti atti ispettivi. Sin dall’inizio, noi di Fratelli d’Italia, abbiamo cercato di portare sul tavolo del Presidente del Consiglio moltissime proposte, frutto di un attento e mirato ascolto delle singole e specifiche categorie rimaste completamente abbandonate.
Io stesso, mi sono fatto promotore di moltissime interrogazioni ma – come già più volte denunciato, anche in precedenza al diffondersi dell’emergenza Covid-19 – sono rimaste tutte completamente carta bianca. Questo Governo, non tiene minimamente in considerazione dell’operato del Parlamento e, a tal proposito, sottoscrivo la proposta del nostro Capogruppo Francesco Lollobrigida, di tenere aperta la sede del Parlamento h24 qualora ce ne fosse bisogno per non limitare le funzioni d’indirizzo e controllo dei rappresentanti del popolo.
Non ha mai neanche minimamente ascoltato le Regioni o tutti quei rappresentanti dei partiti che compongono la maggioranza nei singoli territori e che spesso fanno parte dello stesso schieramento a livello nazionale.
Basti pensare, che non esiste neanche un minimo dialogo tra le parti, nessuna circolare che faciliti gli addetti al controllo nel proprio operato con indicazioni chiare volte a non creare ulteriori disagi.
L’elenco degli emendamenti, delle interrogazioni (130) e dei solleciti a cui non ho mai ricevuto risposta sono molteplici, come lo sblocco dei pagamenti di Agea, l’aumento di almeno un anno per i ferme breve che avrebbero garantito sostegno e ossigeno alle nostre forze armate e ancora, abbiamo chiesto cosa stesse facendo il cosiddetto Garante dei Prezzi, quando sappiamo benissimo che, in tutta Italia, i prezzi dei beni di prima necessità stanno aumentando a dismisura soprattutto nei piccoli comuni.
Il bonus Italia, dicono abbia liberato numerose risorse, allora mi domando perché ci sono milioni di Partite Iva che ancora oggi stanno aspettando di ricevere quei famosi 600 euro, la cui data di accredito era prevista entro e non oltre il 17 aprile? Mi auguro che il Presidente dell’INPS, terminata la pendemia, si dimetta. Perché i ritardi, come ci vogliono far credere, non sono dovuti agli hacker ma soltanto alla loro incompetenza. Torno a ribadire che, anziché utilizzare la tv di Stato per attaccare le opposizioni, il Presidente Conte dovrebbe tenere più in considerazione chi, raccogliendo le proposte delle singole categorie, sta cercando nel migliore dei modi, di fornire proposte mirate e concrete a sostegno degli italiani”.
Lo dichiara, durante il suo intervento in Aula, il deputato di Fratelli d’Italia Salvatore Deidda