“Trovo inammissibile l’insensibilità, la trascuratezza, la superficialità con cui il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sta gestendo la polveriera sociale degli asili nido, servizi strategici e centrali per le famiglie italiane con bambini in età prescolare. Rivolgo un appello alle deputate di tutti i gruppi parlamentari, visto che fin qui non ho avuto fortuna, in particolare ai partiti di maggioranza. La questione ha tre profili di gravità che avranno ripercussioni enormi: la chiusura di attività economiche e nuova disoccupazione qualificata, la paralisi delle famiglie che non potranno utilizzare servizi per l’infanzia impedendo le politiche di conciliazione lavoro-famiglie, la rinuncia al lavoro da parte di uno dei due genitori, presumibilmente la madre, con gravissime ricadute sull’economia privata e pubblica con ulteriore flessione del Pil, e in ultimo ma non per ultimo, un colpo mortale all’integrazione femminile nel mondo del lavoro. C’è davvero il rischio che torni l’Italia agli anni ’50. Una nemesi storica per l’avvocato del popolo che aprì il suo discorso d’insediamento alla Camera con ‘asilo nido pubblici per tutti’.
Per noi la donna madre deve continuare a poter scegliere se lavorare o restare in casa. Se la sinistra ha cambiato idea lo dica serenamente alle italiane e agli italiani”.
È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia che sta organizzando incontri con comitati di madri lavoratrici.