L’intervento integrale del presidente di FdI e dei Conservatori europei (ECR Party) alla videoconferenza «Mondo rurale: biodiversità fragile e nascosta».
Buongiorno a tutti.
saluto e ringrazio il commissario all’Agricoltura Wojciechowski e il commissario all’Ambiente Sinkevičius per essere intervenuti a questa iniziativa organizzata da Fratelli d’Italia e dal Gruppo ECR nel Parlamento europeo. Grazie a Pietro Fiocchi per aver promosso l’iniziativa e a Nicola Procaccini, che coordina il dipartimento Ambiente di FdI. E saluto tutti coloro che hanno portato il loro contributo.
La conservazione del patrimonio naturale è un elemento fondamentale dell’identità politica di noi conservatori. Consentitemelo: non c’è nulla di più “di destra” dell’ecologia. La destra ama l’ambiente perché ama il territorio, l’identità, la Patria. Conservare l’ambiente vuol dire conservare e tramandare ai nostri figli i luoghi dove sono nati, farli conoscere e difenderli. Scruton diceva che “l’ambientalismo è la quintessenza della causa conservatrice, l’esempio più vivo nel mondo di quel partenariato fra i morti, i vivi e i non ancora nati”.
Certo, la nostra visione non si esaurisce negli slogan fini a sé stessi tipici di certa sinistra. A differenza dell’ambientalismo ideologico noi non riteniamo che la presenza dell’uomo e delle sue attività siano in contrasto con la difesa dell’ambiente.
Nella nostra visione l’uomo è il custode del Creato, che gode della bellezza in cui è immerso e sente il dovere esistenziale di proteggerla e consegnarla a chi gli sopravvivrà. Il nostro è un atteggiamento pragmatico e realistico che tiene insieme l’amore per la Natura, la difesa dei nostri paesaggi e la sostenibilità degli ecosistemi con le attività dell’uomo.
Oggi la sfida che abbiamo davanti è coniugare ambiente e crescita economica. Crediamo che le imprese debbano essere accompagnate verso la transizione ecologica. Su questo è giusto porsi degli obiettivi, anche ambiziosi, a patto però che quelli obiettivi siano realistici. La transizione deve essere graduale e imporla a colpi di nuovi oneri alle aziende è un errore che produce altra povertà e perdita di posti di lavoro.
Bisogna rimettere ordine negli incentivi sulle rinnovabili e investire nei carburanti alternativi ma sempre nella logica della neutralità tecnologica e del mix energetico: la tecnologia può darci una grossa mano nel sostenere l’ambiente, senza pregiudicare la qualità della vita e senza pregiudicare il benessere delle nostre esistenze.
Mi fa molto piacere che oggi si faccia un esplicito riferimento al mondo rurale. È un macrocosmo nel quale l’uomo vive in perfetta armonia con la biodiversità che lo circonda perché è da questa che trae il suo sostentamento, spesso anche da diverse generazioni. Chi più del contadino, dell’allevatore o del cacciatore può essere mai interessato a difendere la natura in cui vive ed opera? Nessuno. Anche qui una certa vulgata radical chic tenta di contrapporre la natura all’uomo: è una guerra che a noi non appartiene.
Esiste un’agricoltura di precisione che dobbiamo incentivare e sostenere perché migliora quantità e qualità dei prodotti ortofrutticoli, garantendo contemporaneamente una riduzione nei consumi idrici e nell’uso dei fitofarmaci. E poi il paesaggio, come fattore identitario e di attrattività turistica, che va preservato senza alcun tipo di ideologismo. Sono tutti temi che i conservatori pongono da sempre e che continueranno a mettere al centro del dibattito, anche e soprattutto in questa fase. Questo è il ruolo e questo è il nostro impegno. Vi ringrazio per questa iniziativa e vi auguro buon lavoro.
Giorgia Meloni
Presidente di Fratelli d’Italia e dei Conservatori europei (ECR Party)