“Parole contraddittorie quelle di Ursula von der Leyen, che paventa ostilità verso la Cina rispetto all’acquisizione di porti e infrastrutture strategiche europee, ma nello stesso tempo non si pone il problema di consegnare nelle mani del regime cinese il nostro futuro. Mi riferisco alla transizione energetica e a quella digitale, ben sapendo che queste materie prime sono in mano alla stessa Cina. E’ una dicotomia che mi lascia perplesso e che mi sembra davvero poco coerente”. Lo ha affermato l’europarlamentare di FDI-ECR a Rainews commentando io discorso della presidente della Commissione Europea sullo stato dell’’Unione. “Il passaggio della Von Der Leyen sui semiconduttori è tardivo e insufficiente, rispetto alle tempistiche imposte dall’Unione con il piano Fit for 55. E’ grave fare finta di non sapere che le materie prime necessarie a produrre accumulatori energetici, batterie elettriche e in generale tutti i sistemi digitali, dall’automotive alle smart city, sono quasi interamente monopolizzate dalla Cina. Sull’immigrazione, invece, l’intervento della Von Der Leyen è stato vago e chiaramente orientato sulla pressione terrestre che arriva da Est, disinteressandosi di quella proveniente dall’Africa e che assale gli Stati europei affacciati sul Mediterraneo, come l’Italia”.