“Quella del ministro Bianchi, più che una vera azione programmatica e risolutiva sembra essere un arrancare, un andare a tentoni e non è così che si possono risolvere gli ormai incancreniti problemi della Scuola. Nel tanto che c’è da fare nel settore, lui annuncia che, per migliorare l’offerta formativa per gli alunni, si inizierà a valutare il corpo docente, anche attraverso ispettori ministeriali. In pratica, il ministro non pone le condizioni per dare un assetto economico e di stabilità occupazionale agli insegnanti; non valuta che gli stessi, con mille difficoltà, sono riusciti in modo brillante a fare Didattica in uno stato emergenziale e certamente in assenza di un aiuto ministeriale. No, Bianchi pensa alla valutazione del loro servizio. Non pensa, però, di mantenere la promessa di un considerevole aumento in busta paga: aumento che si è attestato su appena 80/100 euro. E non dimentichiamo la questione pensioni: la Quota 102 tronca di fatto ogni possibilità di uscita dal mondo della scuola, e solo pochissime unità possono usufruirne. Il ministro mostra di muoversi in un ambito così fragile, tale e quale un elefante in una cristalleria”.