“La nostra storia ce la siamo costruiti da soli molto prima che nascesse Forza Italia. Abbiamo fatto congressi anche difficili, con tanto di scissioni per dare i natali a una destra moderna e conservatrice. Non è Giorgia Meloni che deve qualcosa a Berlusconi ma è l’Italia intera che gli deve essere riconoscente perché ha creato la democrazia dell’alternanza e mi auguro non dia ascolto ai ‘centrini’ che chiedono il ritorno alla Prima Repubblica, cioè al sistema elettorale proporzionale da cui trassero origine il pentapartito e tangentopoli”.
Così il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia a Tagadà interpellato sul presunto obbligo di gratitudine della pres. Giorgia Meloni nei confronti di Berlusconi.
“Se si riferisce alla sua partecipazione al governo Berlusconi, ricordo che quello era un governo di coalizione e Giorgia Meloni ne faceva parte in rappresentanza di Alleanza nazionale”.
Riguardo ai rapporti con gli alleati, precisa: “Siamo in pausa d riflessione e sarebbe utile che se la prendano tutti. La pace non è né vicina né lontana. È necessario discutere sulle regole che devono far funzionare a perfezione un raggruppamento conservatore, liberale e popolare che rappresenta oltre la metà degli italiani. Il nostro blocco sociale non merita lo spettacolo dato con la presidente del Senato la cui candidatura è stata colpita a tradimento dal suo stesso partito”.
Sulle responsabilità di Fdi sulla tenuta del centrodestra, Rampelli aggiunge: “Noi abbiamo sempre avuto la stessa linea, quella di far valere il fatto di avere la maggioranza relativa dei grandi elettori e di farla pesare nell’elezione del Capo dello Stato mostrandola su un candidato del centrodestra entro la terza votazione. Questo occorreva fare per non avere un altro Presidente espressione della sinistra.
Ma evidentemente c’è chi faceva il doppio gioco e montava nei vertici un accordo con noi per smontarlo poche ore dopo confrontandosi con il Pd”.
Interrotta la comunicazione Rampelli ha proseguito aggiungendo con alcuni giornalisti: “Abbiamo tutti bisogno di una nuova fase costituente che coinvolga le istituzioni ma agisca anche all’interno dei singoli partiti perché l’abolizione del premio di maggioranza orchestrata dal Pd nella scorsa legislatura ha prodotto cn gli ultimi tre governi la perdita di credibilità della democrazia e il sostanziale commissariamento dello Stato da parte dei tecnocrati. Ma si tratta solo dell’anticamera del definitivo collasso del sistema nel caso in cui si decidesse di tornare al sistema elettorale proporzionale. Vorrei fosse chiaro che FDI ci guadagnerebbe in numeri, ma siccome a perderci sarebbe il popolo italiano faremo ogni sforzo per impedire che si materializzi”.