“Il tono di sfida che il segretario del Pd Letta usa nei confronti di FdI sul voto europeo relativo alla riduzione delle emissioni di CO2 dimostra la volontà di ideologizzare un argomento che dovrebbe essere completamente lontano dalle strumentalizzazioni. Capisco che in campagna elettorale anche l’ambiente possa diventare argomento per fare cassa, ma ci saremmo aspettati – con una guerra che incide pesantemente sull’approvvigionamento energetico di tutte le nazioni europee – un atteggiamento più responsabile. L’Europa dovrebbe capire qual è l’impatto della guerra sulla propria capacità energetica e dare priorità a qualunque fonte che renda indipendenti dal gas russo nel minor tempo possibile, ritarando il programma di transizione ecologica sulla nuova emergenza. Oltretutto le fonti rinnovabili da fotovoltaico dipendono da materie prima di cui l’Europa non dispone, rendendo quindi necessarie massicce dosi d’importazione da Paesi il cui coefficiente di democrazia è sotto la suola delle scarpe. Il quadro attuale dovrebbe insegnarci che energia e geopolitica devono essere coordinate.
Ricordo infine a Letta che il termocombustore che il Pd vuole realizzare a Roma, casomai gli fosse sfuggito, produce anidride carbonica e serve solo ad appagare i loro interessi economici. Come al solito. Lo dica a Bruxelles che sta dichiarando questa tecnologia obsoleta e in contrasto proprio con il provvedimento che ci chiede di votare”. E’ quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia replicando al segretario del Pd Enrico Letta sulla prossima seduta del Parlamento europeo impegnato sul voto per l’abbassamento delle emissioni di gas.