“Il buco nero che ruota intorno ai bonus edilizi – nefasta eredità del governo Conte – si arricchisce dell’ennesima scoperta di una frode, da parte della Guardia di Finanza di Livorno, sul Bonus facciate da 33 milioni di crediti d’imposta fittizi che coinvolge 10 società edili in tutta Italia. Nel decreto legge, approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, viene finalmente posto un argine a questo sistema malato, eliminando ogni tipo di sconto in fattura e cessione del credito ancora previsti per i bonus edilizi. Il governo Meloni corre così ai ripari per evitare che si possano ripetere truffe nel settore dell’edilizia, rispetto a bonus che peseranno per anni, come una zavorra, sulle casse dello Stato”. Lo dichiara Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.
“Ieri in CdM si è decisa una ulteriore sofferta stretta sul Superbonus. Nei giorni scorsi, dalle simulazioni fatte in vista dell’approvazione del Documento di economia e finanza, è infatti emerso che il credito edilizio al 110% potrebbe impattare più del previsto sul deficit 2023 portandolo anche oltre l’ultima previsione Istat del 7,2%. Le prime stime parlano di ulteriori sforamenti per 10 miliardi. L’effetto finora: 76 miliardi nel 2023 rispetto ai 37 miliardi previsti dalla Nadef, che si sommano ai 17 mld del 2021 e ai 54 mld del 2022. Totale: 147 miliardi. Ma è una stima parziale che potrebbe aumentare. Un provvedimento che, seppur lastricato di buone intenzioni dato il momento post pandemia, è stato scritto malissimo come se si dovesse ripagare con i soldi del monopoli, che al di là delle varie truffe accertate finora ha prodotto il più grande buco finanziario della Repubblica. È questa l’eredità dei giallorossi per le generazioni presenti e future. E ne hanno giovato – è bene ricordare – i possessori del 3% degli immobili, compresi castelli e centinaia di migliaia di villette unifamiliari”, sottolinea in una nota il vice responsabile nazionale del Dipartimento Imprese e mondi produttivi di Fratelli d’Italia, Lino Ricchiuti.