“La Corte dei Conti boccia la sanità di De Luca: la Campania è tra le regioni meno attrattive d’Italia sotto il profilo sanitario e perde risorse a favore di altre regioni come l’Emilia Romagna e la Lombardia”.
Lo dichiara, in una nota, il deputato campano di Fratelli d’Italia Imma Vietri, capogruppo di FdI alla Commissione Affari Sociali e Sanità della Camera commentando l’ultima relazione dei giudici contabili.
“Per quanto riguarda la mobilità sanitaria interregionale la Campania, nell’arco di un decennio, ha perduto risorse per 2,7 miliardi (più di altre regioni del Sud come la Calabria o la Sicilia); mentre, viceversa, la Lombardia si è trovata a disporre di fondi aggiuntivi per 5.6 miliardi, l’Emilia Romagna per 3.4 miliardi, il Veneto per 1.3 miliardi, la Toscana per 1 miliardo, il Molise per 282 milioni. Questo vuol dire che non accenna a fermarsi la fuga di pazienti campani verso le strutture sanitarie del centro-nord Italia a causa della malagestione deluchiana della sanità.
A questo dato negativo – sottolinea Vietri – si aggiunge quello relativo ai decessi: in Campania, la speranza di vita si colloca a 3 anni in meno rispetto, ad esempio, alla provincia autonoma di Trento, e dove, nel 2022, non era stato ancora recuperato il calo subito nel periodo pandemico. Inoltre, sempre dalla relazione della Corte dei Conti, emerge che la Campania ha conseguito – rispetto all’erogazione dei Lea (livelli essenziali di assistenza) – un punteggio complessivo insufficiente nell’area Distrettuale e sufficiente nell’area Prevenzione e Ospedaliera. E anche per quanto riguarda il progetto Terra dei Fuochi è stato evidenziato un ritardo sulle attività programmate.
Insomma, un ennesimo bilancio negativo che ha un unico responsabile politico, ossia il governatore della Campania De Luca faccia ammenda dei suoi gravi errori di gestione e provi ad investire nel modo giusto le numerose risorse stanziate per la sanità campana dal governo Meloni. Altrimenti, i fatti parlano chiaro, ne tragga le conclusioni e si dimetta” conclude Vietri.