“Questo disegno di legge, volto a riformare le disposizioni del codice di procedura penale che disciplinano i sequestri di dispositivi elettronici, è un grande traguardo per chi crede profondamente nello Stato di diritto. All’interno dei nostri cellulari e computer è conservata la nostra intera esistenza. Non soltanto la corrispondenza. E non rappresenta un’intromissione soltanto nella vita del cittadino a cui il dispositivo viene sequestrato, ma anche di tutti quelli che, per ragioni familiari, sentimentali o professionali hanno rapporti con lui e possibilmente anche di terzi con cui non ha un rapporto diretto. È assurdo e impensabile che, secondo l’attuale disciplina, il pubblico ministero, con un proprio decreto, possa disporre il sequestro di dispositivi che custodiscono una mole enorme di informazioni personali.
Il presente disegno di legge attribuisce al giudice, nell’ambito delle indagini preliminari, la competenza a disporre, su richiesta del pubblico ministero, il sequestro dei dispositivi con un proprio decreto motivato soltanto quando il sequestro di quei dispositivi risulti necessario per la prosecuzione delle indagini e nel rispetto del criterio di proporzione. Per cui delegheremo finalmente a una figura terza e imparziale la decisione finale su un sequestro che viola fortemente la sfera personale dell’individuo”.
Lo dichiara in aula il senatore di Fratelli d’Italia, Sandro Sisler, vicepresidente della commissione Giustizia di Palazzo Madama.