CONCORSO SCUOLA: LA POLITICA RECUPERI RUOLO DI SINTESI NELLE SEDI ISTITUZIONALI SU QUESTIONE PRECARI ABILITATI .TUTELA E GIUSTO RICONOSCIMENTO ALLA PROFESSIONALITA’ DEL LAVORO SVOLTO, OGGETTO DELLA INFRAZIONE EUROPEA.
La riforma della scuola targata Renzi rappresenta un colpo mortale al sistema scolastico pubblico. Il Gruppo di Fdi-An alla Camera si è battuto con particolare riguardo ai criteri di assunzioni che hanno mortificato il corpo docente ed in particolar modo gli abilitati, esclusi dal piano, nonostante fosse ragionevole ed opportuna , per raggiungere l’obiettivo di fare davvero una “Buona scuola”, una soluzione che non creasse di fatto esodati ed evitasse gravi ripercussioni di qualità sulla didattica. Le famiglie se ne accorgeranno dell’impatto della “riforma” con l’avvio caotico dell’anno scolastico e nella previsione dell’insegnamento, da parte dei nuovi assunti, delle materie cosiddette “affini”, sulle quali non si possiede titolo di abilitazione. Un insegnante di dattilografia, materia estinta, potrà insegnare italiano… Continuate voi nei commenti con gli esempi! Una previsione normativa che la dice lunga sulla qualità introdotta nella didattica con la “buona scuola”.
Sfumata la proposta equa e ragionevole di un piano pluriennale di assunzioni che potesse comprendere i docenti della seconda fascia, sostenuta con assoluta convinzione, FDI AN intende promuovere, in vista dell’imminente concorso pubblico previsto dalla Riforma, un prossimo incontro al fine di valutare iniziative da portare avanti a tutela di tutti gli abilitati esclusi dalla stabilizzazione e dei docenti iscritti nella terza fascia. FDI- An vigilerà affinché i percorsi abilitanti PAS vengano adeguatamente tutelati e valutati, seppur in una cornice normativa che riconosce i percorsi selettivi. Avrà un senso in questo Paese, dove la corruzione è così diffusa, difendere il valore costituzionalmente tutelato del Lavoro? Non devono infatti essere ripercorse strade che finora hanno portato a troppo ampie distanze nelle graduatorie . La politica di parte e settoriale degli “intergruppi”, deve lasciare il campo a una capacità alta di sintesi e di equità e si deve restituire al Parlamento il compito di fare giustizia e ordine nel comparto scuola per gli anni a venire.