“L’incontro di boxe tra il pugile trans algerino e l’atleta italiana rischia di creare un precedente pericoloso per lo sport femminile. Se si consente a chi è biologicamente più forte di competere nella categoria femminile, c’è il rischio che col tempo le donne trovino sempre meno spazio nelle competizioni sportive. Le donne hanno dovuto lottare per affermare i loro diritti, anche nello sport. Questa deriva ideologica rischia di buttare al vento le secolari lotte in favore dei loro diritti: possibile che le femministe non abbiano nulla da dire?”. Lo dichiara il deputato di Fratelli d’Italia, Francesco Filini.
“Non bastava la cerimonia di apertura delle Olimpiadi tra banchetti queer e dissacrazioni della religione cristiana, adesso anche un incontro di pugilato tra un uomo-trans e una donna, la nostra Angela Carini. E’ l’ennesima concessione all’ideologia del gender. Non c’è nulla di inclusione in un uomo che picchia una donna, ma soltanto l’ennesima follia che vorrebbero farci passare per progresso. A tutto questo, come alla blasfemia che abbiamo visto nell’inaugurazione dei Giochi olimpici, diciamo di no e piuttosto vorremmo sapere che cosa ne pensano le silenti femministe e le imbarazzate donne di sinistra, che come al solito quando si tratta di difendere la donna in quanto tale rimangono in vergognoso silenzio”, afferma il senatore di Fratelli d’Italia, Raffaele Speranzon, vicepresidente vicario del gruppo.
“Domani l’atleta Angela Carini, una delle pugili più brave del panorama italiano, si troverà ad affrontare sul ring un uomo. Il pugile in questione, escluso dai mondiali femminili per non aver superato i test ormonali, combatterà con le ragazze a Parigi. Un episodio inaccettabile che non può passare in sordina”, conclude la senatrice Ester Mieli, responsabile dipartimento Pari Opportunità di Fratelli d’Italia.