“Il dialogo strategico dovrebbe servire a delineare il futuro dell’agricoltura europea dopo una legislatura di violenti attacchi ideologici, parzialmente placatisi soltanto negli ultimi mesi. Ma se da un lato il documento finale pone la giusta attenzione alla necessità di tutelare il reddito degli agricoltori attraverso una giusta remunerazione e una più equa distribuzione del valore, dall’altro è come se ci fosse ancora un pilota automatico ultra-ecologista inserito, come se gli agricoltori non avessero espresso con forza il loro malessere, come se i cittadini europei non avessero votato lo scorso giugno per fermare questa deriva ideologica”.
Lo afferma il capodelegazione di Fratelli d’Italia e coordinatore per Ecr in commissione Agri del Parlamento europeo Carlo Fidanza, intervenendo in Plenaria a Strasburgo sull’esito del dialogo strategico sul futuro dell’Agricoltura nell’Ue.
“A questo si devono la sostanziale continuità con la strategia Farm to fork, Bibbia laica del salutismo green; il richiamo ossessivo alle proteine vegetali a scapito di quelle animali; la proposta di rafforzare quella legge sul ripristino della natura che il Consiglio ha approvato come primo atto dopo le elezioni europee, smentendo clamorosamente l’impegno a non varare più norme penalizzanti per la competitività del settore. Ora è tempo di disinnescare il pilota automatico della tecno burocrazia green, di basare ogni futura decisione su valutazioni di impatto serie, di rafforzare gli strumenti per la gestione delle crisi, di garantire reciprocità con i Paesi terzi. È tempo di sostenere concretamente i nostri agricoltori, primi custodi dei nostri territori”, aggiunge Fidanza.