“Speravo che un provvedimento come questo, che riguarda la credibilità dell’Italia all’estero, fosse fondato sull’unanimità di un voto parlamentare”. Lo dichiara in Aula, in dichiarazione di voto sulla riforma della legge quadro sulle Missioni internazionali, il senatore Michele Barcaiuolo, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Esteri e Difesa.
“Noto invece con rammarico che – continua – il Parlamento si divide in tre: la maggioranza che lo sostiene, l’opposizione che non comprende che non bisognerebbe dividersi su questo tema, infine chi ideologicamente sostiene posizioni senza fondamento. Mi riferisco al Movimento 5 Stelle, che lamenta le spese per gli armamenti. Ai 5Stelle ricordo che l’accordo con la Nato sulla soglia del 2% di spesa l’ha preso il governo quando Giuseppe Conte era presidente del Consiglio.
Almeno il ministro Crosetto – sottolinea il parlamentare di FdI – ha detto sì alla soglia del 2%, ma togliendola dal patto di stabilità. Un po’ di onestà intellettuale sarebbe dunque apprezzabile. Ricordo poi – conclude Barcaiuolo – che i nostri militari non fanno azioni di guerra, ma costruiscono strade, intervengono in ambito medico-sanitario, compiono opere di socialità per popolazioni colpite da eventi bellici. Raccontiamo allora ciò che fa la nostra meglio gioventù portando il tricolore sul petto”.