“La seconda edizione della lista pubblicata dal Nuovo Partito Comunista Italiano degli ‘agenti dell’Entità sionista in Italia e dei loro collaboratori’, dopo quella di un mese fa, al di là di chi è stato incluso, tra i quali molti esponenti del mondo ebraico, otto ministri, Tajani e sette di Fratelli d’Italia, Liliana Segre e diversi altri parlamentari di cui sette di Fratelli d’Italia, è particolarmente inquietante dopo l’appello della stessa formazione due giorni fa a ‘rendere impossibile la vita al governo Meloni, agli agenti e ai collaboratori dell’Entità sionista che operano in Italia’.
Nell’appello si esalta il massacro di 1400 israeliani del 7 ottobre dell’anno scorso, si esorta a ‘rendere le sedi dei principali media di regime bersaglio di mobilitazioni e iniziative di lotta’, fornendo gli indirizzi delle sedi, ad effettuare attacchi informatici, e si chiama infine alla ‘mobilitazione per rendere ingovernabile il paese’, ‘rovesciare il governo Meloni rendendo ingovernabile il paese fino a imporre un governo d’emergenza di Blocco Popolare’. La questione palestinese appare quindi come un pretesto per chiamare esplicitamente al rovesciamento delle istituzioni democratiche, anche ‘rendendo impossibile la vita’ a coloro che, come me, sono inclusi nella lista di proscrizione.
Né i ministri, né noi parlamentari ci faremo certo condizionare nella nostra azione politica ma certamente si tratta di espressioni inaccettabili”.
Lo dichiara il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan.