“E’ molto difficile negare l’aumento del peso politico dell’Italia a livello sia europeo sia internazionale. Un peso che deriva dai successi ottenuti in questi due anni del governo Meloni grazie ad un lavoro coerente, ragionevole, costante. Un’azione, quella dell’esecutivo, che è stata accompagnata da un suffragio da parte dei cittadini nelle elezioni che si sono susseguite dopo il voto alle politiche, e mi riferisco alle elezioni regionali e a quelle europee. Non solo sondaggi, quindi, ma risultati autentici e tangibili che mostrano un consenso derivante dai tanti risultati raggiunti di cui sarebbe lungo fare l’elenco.
Cito ad esempio l’ottenimento delle rate del Pnrr, prima Nazione in Europa ad averle conseguite, e il ruolo di Raffaele Fitto come vicepresidente della Commissione europea. Sul tema dell’immigrazione, il riconoscimento della Ue che deve valere la legge e non l’arbitrio che ha favorito l’attività illecita e criminale degli scafisti, e i centri per l’Albania che sono stati un successo che altre nazioni adesso vogliono imitare. Siamo quindi fiduciosi dell’esito di questo Consiglio europeo e non possiamo che augurare alla presidente Meloni buon lavoro”. Lo dichiara in aula il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan.
“Da ormai due anni il presidente Meloni sta attuando un cambiamento radicale all’interno delle istituzioni europee, mettendo al centro competitività, crescita economica e una migliore sinergia tra Nazioni, basti pensare alla gestione del fenomeno dell’immigrazione. Le accuse delle sinistre, infondate ed insensate, confermano il detto “Nemo propheta in patria”, ma per fortuna gli italiani ci danno fiducia e credono nella buona fede del nostro operato, riconosciuto e apprezzato anche all’estero. Le opposizioni se ne facciano una ragione”, aggiunge in una nota Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.
“Le parole di Ursula Von Der Leyen dimostrano che la linea italiana in tema di immigrazione è diventata la linea europea. Stiamo vivendo un periodo di grandi tensioni internazionali e non possiamo non ribadire il nostro sostegno all’Ucraina perché una sua sconfitta avrebbe delle ricadute pesanti su tutta la Ue. Siamo in prima linea per sostenere un sistema di regole condivise e il nostro pensiero non può non andare anche al Venezuela, la Piccola Venezia, abitato da oltre due milioni di oriundi italiani e dobbiamo essere convinti nell’inchiodare il regime di Maduro di cui non possiamo riconoscere la vittoria.
Il 7 ottobre si celebra la vittoria di Lepanto ma anche, purtroppo, l’attacco di Hamas ad Israele che non è stato frutto di una sommatoria di azioni singole ma di un piano coordinato con la regia dell’Iran. Riconosciamo perciò il diritto di Israele a difendersi ma, allo stesso tempo, critichiamo i tentativi dello stesso Israele di indurre ad andarsene i militari della missione Unifil che non si trovano in Libano per difendere Hezbollah ma per compiere una missione di pace”, afferma in aula il vicepresidente vicario di Fratelli d’Italia in Senato, Raffaele Speranzon.