“Il governo Meloni, come fa ormai da inizio mandato, anche su Stellantis prova a rimediare ai disastri di decisioni scellerate prese da Giuseppe Conte, che ora si arroga il diritto di scendere in piazza per chiedere a noi risposte. Forse Conte dimentica che fu lui, con il cappello in mano, a non imporre ai tempi della fusione con l’azienda francese le condizioni che avrebbero salvaguardato i lavoratori dell’automotive italiano. Cosa che invece fece il governo francese per i suoi.
E’ dunque lui il principale responsabile della sofferenza di uno dei più importanti settori trainanti della nostra economia, a cui il governo Meloni, anche stavolta, prova a porre rimedio. Altro che avvocato del popolo! Il “disastro sociale” che Conte ci imputa, vede in lui il maggiore responsabile. L’ormai ex grillino, che si diverte con le sue ridicole arringhe a strillare in piazza, usi il fiato invece per spiegarci perché regalò macchinari a Fca per fare mascherine chirurgiche inutilizzate e costate 300 milioni agli italiani. Da parte nostra, continua il sostegno all’azienda e ai dipendenti”. Lo dichiara Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.
“Finalmente anche la sinistra si accorge che esiste il problema Stellantis, peccato che lo faccia con qualche anno di ritardo e che si porti dietro parecchie responsabilità. La crisi di Stellantis è una crisi annunciata: sin da subito avevamo chiesto al governo Conte 2 di applicare la golden power sulla fusione tra FCA e Peugeot. Ad aggravare il quadro c’è anche l’incombenza della follia dello stop al motore endotermico nel 2035 tanto cara alla sinistra che da anni propaganda la transizione ‘ideologica’: oggi stiamo toccando con mano gli effetti devastanti delle scelte europee, che vanno riviste con urgenza.
Il governo ha adottato subito un approccio concreto con Stellantis, cambiando radicalmente paradigma rispetto al passato, spiegando che l’epoca degli assegni in bianco è finita: o si danno certezze sul futuro degli stabilimenti e dei lavoratori italiani, o non uscirà più nemmeno un centesimo dallo Stato. La presenza di Schlein e Conte, ovvero dei leader dei partiti che non hanno fatto nulla mentre la ex Fiat veniva di fatto acquisita dai francesi, mette in luce tutta la loro ipocrisia, prima di parlare di Stellantis dovrebbero avere la decenza di chiedere scusa ai lavoratori”, sottolinea il deputato di Fratelli d’Italia Francesco Filini.