“La legge che vieta la carne sintetica in Italia non si tocca. La richiesta che viene dall’opposizione in conferenza stampa di cancellare la legge ci trova fermamente contrari. Per noi la difesa delle nostre eccellenze enogastronomiche e la protezione dei consumatori sono irrinunciabili. L’Italia non si vuole omologare e non vuole rinunciare alla sua identità enogastronomica, che è anche culturale, punto di forza della nostra terra.
La tutela del cibo naturale, fiore all’occhiello del Made in Italy, invidiato in tutto il mondo e prodotto col sacrificio dei nostri agricoltori e nel rispetto delle tradizioni locali non possono cedere il posto a chi pensa di produrre qualcosa definito carne in reattori, a un mondo dove solo i ricchi potranno avere cibo naturale e salutare e gli altri dovranno nutrirsi con prodotti industriali. Con la sua richiesta l’opposizione si schiera contro sindaci e presidenti di Regione, anche di sinistra, che in tutta Italia si sono apertamente dichiarati a favore della nostra legge”. Lo dichiara il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan.
“La maggioranza degli italiani si è già espressa dicendo no al cibo artificiale prodotto in laboratorio, di dubbia qualità e la cui produzione e commercializzazione potrebbe arrecare pesanti danni all’ambiente e alla salute dei consumatori. La richiesta di una opposizione anti nazionale che vorrebbe cancellare la norma che è stata varata in tal senso è perciò per noi del tutto inaccettabile. Un’indagine svolta da Coldiretti ha infatti rilevato che il 74 per cento degli italiani è contrario al cibo artificiale, in quanto, oltre a uno scetticismo generale, non se ne conoscono gli effetti sulla salute.
Il provvedimento varato mantiene saldo il legame millenario tra agricoltura, allevamento e consumo di cibo, e rappresenta un atto di amore verso l’Italia e gli italiani, cosa che invece, per una opposizione che non guarda agli interessi nazionali, non risulta digeribile”, afferma il senatore di Fratelli d’Italia Luca De Carlo, presidente della Commissione Agricoltura a Palazzo Madama.