“L’ordinanza dei giudici di Bologna, che nel rimettere la questione pregiudiziale sul decreto paesi sicuri alla Corte di Giustizia europea, paragona i paesi sicuri individuati dall’Italia alla Germania nazista è di una gravità incommensurabile e dimostra chiaramente il perchè i giudici non possano sostituirsi allo Stato nella definizione dei paesi sicuri. In primo luogo i giudici non posseggono gli strumenti tecnici per fare queste valutazioni e seguendo il ragionamento dei giudici di Bologna nessun paese si potrebbe considerare sicuro, paralizzando di fatto la possibilità di fare procedure accelerate di frontiera in tutta Europa. Ma si aggiunge, inoltre, il rischio di incidenti diplomatici. Come è possibile paragonare la Germania nazista con paesi con cui abbiamo ottime relazioni internazionali, oltre che rapporti commerciali e diplomatici fondamentali? La magistratura forse vuole arrogarsi anche il compito di fare la politica estera della Nazione?”.
Lo afferma l’onorevole di Fratelli d’Italia Sara Kelany, responsabile nazionale nel partito del dipartimento Immigrazione.