“L’accordo Italia-Albania non solo continua ad essere operativo ma ha anche un fortissimo effetto di deterrenza: 49 migranti sono approdati oggi a Shenjing e altri 53 migranti hanno presentato i propri documenti d’identità accelerando così l’iter per l’identificazione e l’eventuale rimpatrio. In attesa che la Corte di giustizia europea si pronunci sul nodo dei Paesi sicuri, la Cassazione è stata molto chiara: spetta al governo e non ai magistrati stilare la lista dei Paesi sicuri. Sarebbe quindi quantomeno singolare che nei prossimi giorni ci siano delle sentenze che dicano esattamente il contrario. Il protocollo con l’Albania va avanti, con buona pace dei gufi della sinistra”. Lo dichiara la deputata di Fratelli d’Italia, Sara Kelany, responsabile del Dipartimento immigrazione.
“La destinazione finale di queste persone è il campo di Gjader dove trascorreranno le settimane successive in attesa dell’esito della loro domanda di asilo. Questo modello di gestione condivisa dei flussi migratori tra Italia e Albania rappresenta un esempio di collaborazione internazionale che sta attirando l’attenzione di altri Paesi europei. La ripresa del ‘Piano Albania’ non contribuisce solo a ridurre il numero di immigrati in Italia, ma accelera i rimpatri di coloro che non hanno diritto a rimanere: un segnale chiaro e forte contro l’immigrazione irregolare. Gli accordi con l’Albania sono l’ennesima dimostrazione di come la fermezza e la visione strategica del governo Meloni stiano producendo risultati concreti, segnando un cambiamento di rotta rispetto alle politiche fallimentari del passato e attestando il ruolo sempre più centrale dell’Italia nello scacchiere europeo”, aggiunge Michele Barcaiuolo, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Esteri e Difesa al Senato della Repubblica.