“Il consiglio di Stato bastona le ong, rigettando il ricorso della Geo Barents e stabilendo che è il Viminale ad individuare il porto sicuro. Per mesi, proditoriamente, le organizzazioni non governative non si sono volute uniformare ad un principio sacrosanto, affermato con forza dal governo, oggi anche il giudice amministrativo le ha poste di fronte all’obbligo di rispettare le indicazioni che provengono dalle autorità preposte. Finirà finalmente il can can artatamente sollevato dalle sinistre, che si sono rese strumento di associazioni private, gestite da privati e che pretendevano di ingerirsi nelle nostre politiche migratorie? Finirà la narrazione ripetuta allo sfinimento dalla stampa mainstream, per cui il cosiddetto porto sicuro è sempre il porto più vicino? Ripetiamo da due anni che il porto sicuro non è necessariamente quello più vicino e che è compito della capitaneria di porto individuare il luogo di sbarco. Oggi lo afferma anche il consiglio di Stato. Nella gestione dei flussi migratori questo governo sta facendo un lavoro importante, con ottimi risultati e l’attivismo che rema contro si infrangerà contro la determinazione di questo governo nel difendere i confini, come promesso agli italiani”.
Lo dichiara il deputato Sara Kelany, responsabile Immigrazione di Fratelli d’Italia.