“Siamo di fronte a una notizia sbagliata e una vergognosa strumentalizzazione della sinistra. La legge Bossi-Fini non prevede in alcun modo che possano essere sanzionate le persone che prestino soccorso in mare ad immigrati in difficoltà. Per questa ragione il voto di oggi del Parlamento Europeo non può essere letto come una condanna della nostra legislazione; chi sostiene questo mente sapendo di mentire.
Non ci sono inchieste a carico dei soccorritori nel caso di Lampedusa, così come non è avvenuto in centinaia di casi accaduti da quando la Bossi-Fini è legge; è avvenuto in modo eclatante una sola volta nel 2007 nei confronti di due marinai tunisini fortemente sospettati di essere scafisti.
Sostenere che la Bossi-Fini sia causa di naufragi per il timore dei marinai di essere perseguiti per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina è una squallida speculazione politica sulla pelle di centinaia di disperati e rappresenta il tentativo di indebolire una legge senza la quale saremmo alla mercé di scafisti e trafficanti senza scrupoli.
Gli speculatori in servizio permanente farebbero bene ad occuparsi di Europa pretendendo dal governo che al prossimo Consiglio europeo ci siano finalmente misure di condivisione delle responsabilità: è una delle vere richieste contenute nella risoluzione approvata oggi a Strasburgo, mentre di modifiche della Bossi-Fini non vi è traccia”.
Lo dichiarano Carlo Fidanza e Marco Scurria, eurodeputati di Fratelli d’Italia.
23 ottobre 2013