“Se per stare nell’euro uccidiamo il Paese è meglio andarsene”. La leader di Fratelli d’Italia: “Ci mettono in croce, ma siamo fra i primi contribuenti di Bruxelles, è ora di rivedere i patti”. “Letta ha le palle d’acciaio? Le tiri fuori per difenderci in Europa invece di usarle contro la povera gente. Questa legge di stabilità è una schifezza: utilizza i fondi per il rimpatrio degli immigrati e per le vittime della mafia per accogliere i clandestini”. “Noi ci siamo presentati alle urne da soli. Angelino si è fatto eleggere con il Pdl e poi ha rotto per sostenere un governo con la sinistra”.
L’intervista a Libero di Paolo Emilio Russo.
Nessuna «fuga» verso il Nuovo centrodestra. Anzi, «ci sono degli arrivi». Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, se la spiega così: «Noi siamo chiari, coerenti, a partire dall’euro: se il prezzo per rimanerci è uccidere l’Italia, allora discutiamone. Cerchiamo di occuparci dei problemi veri delle persone, invece di occuparci delle beghe di partito».
II centrodestra si sta riorganizzando: prima i vostri Fratelli d’Italia, ora i “cugini d’Italia” di Angelino Alfano… «Noi ci siamo candidati alle elezioni con un partito, ci siamo presentati come alternativa alla sinistra rischiando tutto pur di essere coerenti. Loro, invece, si sono fatti eleggere con il Pdl e poi ne hanno fatto un altro, che persegue obbiettivi contrari al mandato degli elettori: sono usciti per sostenere un governo con la sinistra».
Lei e Alfano dovevate sfidarvi un anno fa alle primarie Pdl, annullate all’ultimo minuto da Berlusconi: è stata quella la causa della scomposizione? «Assolutamente sì. Se ci avessero dato ascolto un anno fa, non solo non saremmo stati costretti ad andarcene dal Pdl, ma adesso non staremmo messi così. Se Berlusconi avesse avuto la lungimiranza di passare il testimone a una nuova generazione, se Alfano avesse tenuto il punto allora, invece di farlo ora, per tenere in piedi un governo della sinistra…».
Da giorni si rincorrono voci di una campagna acquisti del Ncd dentro Fdi: le risulta? «Abbiamo una nota sottoscritta da tutti i parlamentari di Fdi: nessuno si muove. Anzi, a dirla tutta, siamo sommersi di richieste di adesione di consiglieri regionali, amministratori locali, militanti. Tra due scelte tattiche come lo sono quelle di Fi e quelle del Ncd, la gente si sta interessando alla coerenza delle nostre idee».
Lo schema che ha in mente il Cavaliere prevede una specie di riedizione della Cdl, con Fdi a “coprire” la destra. Vi interessa? «Ci interessano i contenuti e non le etichette. A noi, soprattutto, interessano le idee nelle quali crediamo. Il ritorno a Fi dimostra che non c’è spazio per chi non viene da quella storia Noi vogliamo offrire una casa e un futuro a chi viene da An, ma anche da altre esperienze di centrodestra».
L’opa sull’elettore “berlusconiano deluso” ha due protagonisti, ora. Su quali temi si combatterà la sfida? «Siamo molto diversi. I nostri temi sono quelli dell’Europa e della sovranità nazionale. Siamo un movimento eurocritico, contrario a questa Europa che ci mette in croce e della quale, paradossalmente, siamo il primo contributore. In proporzione al Pil siamo quelli che pagano di più, lo sa? O si rinegoziano i patti o non stiamo nell’euro a costo di uccidere l’Italia».
La Destra in Europa guadagna consensi, alle Europee il partito di Marine Le Pen potrebbe fare il pieno: c’è spazio in Italia per una politica del genere? «Serve una forza politica che cominci a dire la verità. Cioè che le pensioni d’oro sono insostenibili, che c’è una generazione che ha avuto troppo e una che non ha niente. Enrico Letta si vanta di avere le “ball of steel”, ma le tirasse fuori con l’Europa! Invece le sta usando contro l’Italia e la povera gente. Serve un partito che si impegni nella difesa dell’identità italiana: stiamo regalando il distretto di Prato ai cinesi, consentendo che in Alto Adige gli italiani vengano considerati “ospiti”…».
Il Nuovo centrodestra è schiacciato sul governo, fa appello al senso di responsabilità degli elettori di centrodestra: che giudizio avete voi Fdi sulla Legge di stabilità? «Penso che la Legge di Stabilità sia una schifezza, piena di regali a chi non se lo merita e tanto fumo negli occhi per gli altri. Si fa finta di dare 12 euro ai lavoratori, ma si spendono miliardi in sconti fiscali alle banche, si prosegue con la politica dell’austerità cieca di Mario Monti e di Bruxelles. Siamo contro questo Stato che condona l’80% dell’evaso dalle slot machine e poi manda Equitalia a chiedere 1 centesimo indietro alle onlus…».
Tipo, faccia un esempio. «Hanno utilizzato i soldi per il rimpatrio degli immigrati e le risorse a disposizione delle vittime della mafia per accogliere i clandestini. Ciò significa che non ci saranno più i rimpatri e una vittima della mafia vale meno di un clandestino che nasconde la sua identità o si lima i polpastrelli».
Avete presentato il manifesto di Officina per l’Italia, che rappresenta la piattaforma programmatica e culturale del vostro movimento: in cosa differisce dai programmi della “vecchia” An? «Siamo l’eredità della vecchia An, ma vogliamo raccogliere quel patrimonio per farlo vivere nel futuro. Chi ha avuto ruolo o responsabilità in passato e ha scelto di venire con noi si misurerà con i nuovi militanti. Le occasioni non mancheranno, come le Europee, e il primo congresso fatto nel centrodestra con il metodo delle primarie, che celebreremo il prossimo 26 gennaio, anniversario proprio della nascita di An».