“I circa 200mila pensionati con assegni mensili più alti di dieci volte rispetto alla minima, che pesano 16 miliardi di euro l’anno, possono e devono concorrere, nel caso in cui i contributi versati non siano sufficienti a coprire il corrispettivo erogato, a creare un sistema pensionistico più equilibrato che tuteli maggiormente le fasce deboli, aggredite da una crisi economica e sociale pesantissima e da anni di inflazione e di perdita di potere d’acquisto mai accompagnate da adeguate rivalutazioni. Le altre forze politiche, colpevoli di aver respinto e rallentato la nostra proposta di legge, hanno dimostrato di essere lontane anni luce dai problemi e dalle necessità dei cittadini che, infatti, hanno apprezzato l’iniziativa e sostenuto la nostra battaglia con centinaia di firme”.