“Per capire in quale contesto si muova il documento di economia e finanza 2014 bastano alcuni dati: il Pil della Cina nel 2013 è cresciuto del 7,8%, quello dell’India del 4,4.
Negli Stati Uniti d’America la crescita è stata dell’1,9 con un’ulteriore contrazione del tasso di disoccupazione. In area Euro: meno 0,5% per il Pil e aumento del tasso di disoccupazione al 12,5%. Per il 2015 si prevede un aumento del Pil dell’economia mondiale al 4%, e un aumento del commercio del 5%. Questi sono i numeri di cui si parla nel Def. Solo in Europa la situazione è stagnante, quindi negativa. In Italia invece peggiora…Ora, a fronte di questo contesto macroeconomico, si può davvero legittimante credere che 80 euro al mese per i redditi inferiori a 1500 euro al mese, senza ancora sapere a chi verranno tolti e con la discriminazione verso artigiani, commercianti, piccoli imprenditori, siano utili per rilanciare lo sviluppo e la crescita? Mentre si fa puro clientelismo elettorale irresponsabile con i soldi dello Stato, si ignorano oltre 2 milioni e mezzo di partite Iva attive e oltre 8 milioni e mezzo ‘silenziate’, parte delle quali rappresentano il lavoro precario di chi deve aprirsi una partita Iva per lavorare fatturando. Di tutto questo il Documento economico del governo non parla, lasciando il tessuto produttivo italiano nelle secche della recessione”.
È quanto dichiara il deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli a commento del Def presentato dal governo.
Roma, 17 aprile 2014