«L’emergenza immigrazione si è trasformata in una umiliazione nazionale. Dagli accordi con i Paesi da cui partono siamo passati agli accordi con le Regioni dove dovrebbero arrivare. Ciò fa capire il livello di irresponsabilità e incapacità del Governo che scarica tutto il problema sulle Regioni ed i Comuni. Questo è inaccettabile, come è inaccettabile che le risorse di una comunità non possano essere destinate alle persone bisognose di quella comunità: case popolari, sussidi scolastici, sgravi sugli affitti. Nelle graduatorie di chi ha bisogno, un peso forte va dato al requisito della residenza sul territorio comunale. Il Comune è una grande famiglia e se in difficoltà sono, sia un membro della famiglia, sia qualcuno non appartenente al nucleo familiare, è evidente che la priorità è data a un familiare. La stessa cosa non può non valere anche nei Comuni dove è forte il senso di appartenenza, di integrazione, di solidarietà. Questo senso di comunità può trovare una sintesi nel tempo trascorso in essa. Tanti punti in graduatoria quanti sono gli anni in cui la persona bisognosa risulta residente in quel Comune. Sono i cittadini di quel Comune che condividono gioie e dolori di quella comunità, concorrono con le loro imposte a far funzionare quella realtà, sentendosi parte di un grande progetto, artefici di un destino comune, tutti insieme in cammino verso un futuro condiviso. Il senso di appartenenza, di solidarietà e di comunità non può essere ignorato, ma anzi va riconosciuto e sostenuto. Salviamo le Marche, salviamo i marchigiani».
Lo ha dichiarato questa mattina ad Ascoli Piceno il candidato alla presidenza della Regione Marche di Fratelli d’Italia e Lega Nord, Francesco Acquaroli, nel corso dell’incontro avuto con i cittadini insieme al segretario della Lega Nord, Matteo Salvini.