“La sindaca Raggi oggi se la prende con gli alberi di epoca fascista per i quali prevede un taglio radicale, sembra più un’epurazione ideologica che un provvedimento botanico. Inutile ricordare che importanti esperti hanno certificato che esistono metodi tali da rendere compatibile il paesaggio delle nostre città con i pini: monitoraggio arboreo, avvio del famoso bando ancora fermo per censimento, potatura e messa in sicurezza del patrimonio arboreo romano. Inutile anche ricordare che questo patrimonio fa parte dell’identità stessa della Capitale e ha ispirato centinaia di artisti di ogni epoca. Il paesaggio è infatti cultura, per tutti, tranne che per gli asini. Sarebbe bastato un regolamento degli scavi perché, come ha riferito uno dei più grandi esperti di pini mediterranei, l’agronomo Morelli, manca a Roma uno strumento per impedire la continua mutilazione delle radici degli alberi, naturale contrappeso alle chiome più estese. A ogni scavo per la riparazione o la posa dei sottoservizi dovrebbe corrispondere un’azione di accurata manutenzione delle radici e del manto stradale violati. La prolungata assenza di cure fa diventare a Roma straordinaria quella che dovrebbe essere semplice manutenzione ordinaria”.
È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.