“Pur apprezzando l’interesse del nuovo Governo sul dossier Alitalia, l’impegno dell’esecutivo potrebbe non bastare. L’idea di una mini compagnia, con una flotta di aerei ridotta a 45 mezzi, un personale sotto organico con 4500 dipendenti, la vendita degli asset come richiesto dall’Europa e lo stanziamento che si assottiglia da 3 miliardi a 1 non sono di buon auspicio. Nei prossimi giorni il Governo incontrerà l’Ue e a Draghi ricordiamo che il rilancio di Alitalia non può prescindere da obiettivi ambiziosi, dal rilancio di Alitalia e dal potenziamento del trasporto, della logistica e dell’intermodalità, dal rafforzamento del segmento manutentivo e dalla tutela dei livelli occupazionali, seguendo peraltro numeri ampiamente confermati dalle altre compagnie europee. Non è vero in sostanza che ci sia un’eccedenza di personale, a meno che non si voglia ridimensionare o svendere la compagnia aerea. Dobbiamo mantenere un vettore nazionale autonomo e competitivo, moltiplicatore di turismo e commercio, cioè capace di contribuire alla creazione di nuova ricchezza”.
E’ quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.