“Grave che ad oggi non siano stati ancora pagati gli stipendi ai lavoratori di Alitalia, incresciosa peraltro la mancata comunicazione da parte dell’azienda verso i dipendi soprattutto in un momento così difficile.
Altro che rilancio della compagnia di bandiera, se è questa è la discontinuità che ci chiede l’Ue allora non ci siamo. Il premier Draghi smarchi Alitalia dai ricatti europei, da un’Europa che tenta di ridurre le potenzialità del trasporto aereo italiano affinché la nostra compagnia resti depotenziata e non autonoma. Magari per farla comprare a due soldi da qualche compagnia straniera. Rilanciare il vettore italiano, aumentare la flotta aerea, riprendere le rotte intercontinentali, regolamentare il traffico low-cost, rinvigorire le manutenzioni, tutelare i livelli occupazionali e se serve fare nuove assunzioni, moltiplicare le tratte e tornare a volare con scali diretti. Questo serve ad Alitalia, volare alto, non frazionarsi e minimizzarsi.
Domani mattina saremo al fianco dei lavoratori, in protesta sotto al Mise. Il ministro Giorgetti – che da settimane si sta occupando della vertenza Alitalia – si faccia carico di sbloccare gli stipendi”.