“Sulla vicenda del generale libico Almasri c’è la necessità di chiarire gli ambiti in cui ha operato la Corte Penale Internazionale, perché sono incredibili le posizioni assunte da questa verso l’azione del Guardasigilli Nordio. Per questo come Fratelli d’Italia intendiamo presentare un’interrogazione, in quanto non sono chiari i motivi per cui la Corte abbia deciso di attivarsi nei confronti del generale libico soltanto una volta giunto in Italia e non prima quando è stato in Germania. Anzi, starebbe emergendo che Almasri sia stato in altri Paesi europei dal 6 gennaio e quindi risulta ancora più doverosa la richiesta di chiarimenti.
Chiarimenti che sono necessari anche per mettere fine alla indecente corrida di dichiarazioni e polemiche pretestuose delle opposizioni, che evidentemente a corto di argomenti usano questa vicenda seria e delicata per attaccare il governo su questioni come l’indipendenza della magistratura e il rispetto delle norme che dovrebbero vederci tutti uniti specie nei rapporti internazionali”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Michele Barcaiuolo capogruppo nella Commissione Difesa ed Esteri.
“Piuttosto, riteniamo necessario capire per quali ragioni la Corte Internazionale Penale soltanto tre giorni fa si sia attivata nel richiedere l’arresto del generale libico, anche se come accertato avesse già istruito il caso dall’ottobre dello scorso anno. Fratelli d’Italia vuole andare fino in fondo perché quanto sta emergendo sull’operato della Corte Penale Internazionale impone chiarezza”, aggiunge il deputato di Fratelli d’Italia, Giangiacomo Calovini, capogruppo in Commissione Esteri.
“In Italia le sentenze della Magistratura si rispettano. È questa la base del nostro ordinamento giuridico e su questo non ci sono dubbi né discussioni. Questa vicenda è assolutamente surreale, non si può trasformare in bagarre politica una decisione dei giudici, soprattutto nell’interpretazione di una sinistra, che attacca il governo per un provvedimento della Corte d’Appello di Roma.
Per noi di Fratelli d’Italia, non ci sono zone grigie: le sentenze vanno sempre rispettate. Ho depositato un’interrogazione urgente per fare piena luce sull’atteggiamento della Corte Penale Internazionale nei confronti dell’Italia e in particolare sulla tempistica con cui è stato richiesto il provvedimento di cattura. Troppe ombre su cui fare luce e legittimi dubbi sull’operato della CPI”, conclude il capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Giustizia, Carolina Varchi.