«Rimando al mittente le accuse a me rivolte dal il presidente di Amnesty International Italia Antonio Marchesi e dal direttore generale della sezione italiana di Amnesty International Gianni Ruffini, di strumentalizzare l’immigrazione a fini politici e non accetto insinuazioni di “odio”, “razzismo” e “intolleranza”. Fratelli d’Italia ha da sempre una posizione molto chiara: chiediamo il rispetto delle leggi italiane in tema di immigrazione e delle norme internazionali in tema di rifugiati. Norme disattese da anni dai governi a guida PD spalleggiati dal furore ideologico di gente come Marcheschi e Ruffini che, questi sì, strumentalizzano il dramma dei migranti per perseguire la propria visione di una immigrazione di massa e senza regole. Ricordo a Marcheschi e Ruffini che la quasi totalità dei 500 mila immigrati sbarcati sulle nostre coste negli ultimi tre anni non sono rifugiati ma semplici clandestini, che, pertanto, in base alle leggi italiane e al diritto internazionale, non avevano il diritto di entrare e non hanno oggi il diritto a rimanere in Italia. Se Amnesty International vuole farsi promotrice di un mondo senza frontiere nel quale gli Stati non hanno la possibilità di regolare l’immigrazione, è liberissima di farlo, ma noi rimaniamo liberi di sostenere che uno Stato senza confini non ha motivo di esistere e che l’immigrazione può essere una risorsa solo se controllata e governata. Secondo Ruffini questo è razzismo. Secondo noi è difesa della nostra nazione e della nostra identità».
È quanto dichiara il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.