“In piena emergenza Covid Arcelor Mittal ha mandato in cassa integrazione 1000 lavoratori, gli altoforni lavorano al minimo e la multinazionale avrebbe anche chiesto 400 milioni di euro di garanzie statali previste nel dl Rilancio. Segnali che messi insieme non fanno ben sperare. Non vorremmo che la multinazionale franco-indiana approfittasse della crisi per disattendere i patti, mollare tutto, dismettere gli impianti.
Se ciò accadesse sull’ex Ilva occorrerebbe ricominciare daccapo. Non ci preoccuperebbe la magra figura del M5S, ma il rinnovato rischio per il Sud di perdere posti di lavoro, per i residenti di interrompere l’ennesimo piano di bonifica ambientale, per l’Italia il disastro economico legato al rischio cancellazione della filiera dell’acciaio”.
E’ quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.