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Armi, FdI scrive a Salvini: Dl penalizza settore

  • 21 Giugno 2018

Nell’ultimo Consiglio dei Ministri del precedente Governo è stato approvato lo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva UE 2017/853 che modifica la direttiva 91/477/CEE relativa al controllo dell’acquisizione e della detenzione di Armi.

La scadenza del termine per l’espressione del parere parlamentare dello schema di tale decreto è fissata al prossimo 23 giugno 2018.

Il deputato Maria Cristina Caretta – Fratelli d’Italia – è intervenuta con una lettera urgente inviata  direttamente al Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, evidenziando che “lo schema di decreto legislativo non è stato assegnato alla Commissione per l’esame in sede consultiva e che i termini per poter intervenire su tale decreto scadono sabato 23 giugno p.v.. Ci ritroveremo quindi un decreto legislativo, approvato dal passato Governo, che presenta elementi ulteriormente penalizzanti per il settore, – dichiara Caretta – peraltro in gran parte non individuati nel dossier e nelle relazioni tecniche, un decreto che non rispetta la legge delega nella parte in cui impone l’eliminazione di ogni restrizione superiore a quelle minime richieste dalla Direttiva, impone certificazioni mediche periodiche per i detentori di armi e molte altre criticità. Appare quindi opportuno che lo schema di decreto sia esaminato dal Parlamento, e pertanto, di permettere alla Commissione di merito incaricata di esaminare l’atto, e approfondire le criticità riscontrate, senza procedere all’approvazione definitiva del testo in assenza del parere”.

Nella sua lettera, Maria Cristina Caretta, ha sottolineato come “questo settore sia di grande interesse in Italia posto che coinvolge ben 4 milioni di cittadini di provata onestà, incensurati ma soprattutto dalla fedina penale perfettamente pulita. Che il settore sportivo-venatorio dal punto di vista economico, comprensivo di indotto, produce circa lo 0,7 per cento del PIL nazionale ed occupa più di novantamila lavoratori in oltre duemilacinquecento imprese”.

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