“Ormai i fatti della cronaca quotidiana ci hanno abituati ad assistenti all’infanzia ed insegnanti che adottano comportamenti catalogabili ai gradini più bassi dell’umanità.” Questa la dichiarazione di Tiziana Montinari – Coordinatore Nazionale del Dipartimento Tutela Vittime della violenza di FDI-AN – in merito ai gravi fatti accaduti presso ‘Il Nido del Parco’.
“Così asili nido e scuole materne diventano sempre più spesso teatri nei quali si mette in scena la barbarie inaudita della violenza contro minori, i quali si trovano nell’impossibilità di difesa e denuncia a causa della minorata difesa. Insegnanti che possono trovarsi a lavorare in condizioni di ridotta concentrazione ed incapacità di gestire la situazione con la lucidità e la calma consone al ruolo possono andare fuori controllo a causa di particolari fattori stressogeni ed i Dirigenti Scolastici devono essere in grado di leggere questi segnali di disagio per tempo. Sui bimbi così piccoli rimane traccia degli abusi e delle violenze subite, strascichi che si palesano con malinconia, paura e squilibri comportamentali tipici di chi è ripetutamente esposto a situazioni di disagio affettivo. Nessuna giustificazione è ammissibile quando c’è in gioco la salute psichica dei minori, neanche il mantenimento del posto di lavoro.
In questa ferma convinzione come Responsabile del Dipartimento tutela Vittime ho sollecitato nelle Regioni dove abbiamo Consiglieri in quota FdI-AN una proposta di legge sulla videosorveglianza nelle strutture pubbliche e private contenente misure di contrasto all’abuso e tutela di soggetti deboli, frutto del lavoro di un team di esperti del Dipartimento. Gli interventi previsti e disciplinati da questa pdl sono attuati in osservanza della normativa vigente sul tema, anche dal cd. Jobs Act, che prevede la possibilità di installare nei luoghi di lavoro sistemi di video sorveglianza (previo accordo sindacale ed informazione ai dipendenti) e nel rispetto della normativa sulla privacy.”
Conclude la Montinari: “Non dimentichiamo mai che i bambini di oggi saranno gli adulti di domani e che ogni volta che un minore è vittima di abuso, non è solo un fatto privato della Vittima e dei suoi familiari ma è una sconfitta delle Istituzioni che non sono state in grado di prevenire, di evitare, di proteggere”.
“I fatti de “Il Nido del Parco” a Boccea – incalza Cinzia Pellegrino, Referente per l’Area Tutela Vittime di Roma Capitale – ci danno il polso di come in epoca moderna si gestisca la crescita umana e personale dell’Uomo. A fronte di insegnanti che dedicano la loro vita con dedizione e sacrificio alla cura di bambini e alunni, vi è una certa parte che non è conscia della propria alta missione di formazione e sviluppo della persona. A questa inadeguatezza delle educatrici – che nasconde anche gravi patologie psichiche – lo Stato deve far fronte, assumendosene piena responsabilità e ricordando il ruolo essenziale che la Scuola ricopre nella collettività”.
“Non possiamo consegnare i nostri figli in mano ad insegnanti che ne violeranno corpo e anima, segnandoli a vita ed impedendo loro una crescita sana ed indipendente, privandoli di autostima e fiducia nel prossimo, tutti elementi indispensabili a formare gli uomini e le donne di domani. Togliendo ai nostri bambini la consapevolezza di sé e la possibilità di potersi affidare pienamente a persone di riferimento, li priviamo della consapevolezza futuro e della capacità di costruire domani una società equilibrata e in armonica crescita.
“E’ per questo – conclude la Pellegrino – che sono necessarie norme più certe e restrittive per allontanare persone sospette dalle funzioni di servizio e che non ne prevedano il reintegro in nessun caso. Questo al fine di prevenire ed evitare che episodi gravi già accaduti vengano compiuti ancora una volta.”