E’ dedicato al maresciallo vicecomandante della stazione di Cagnano Varano nel foggiano, Vincenzo Carlo Di Gennaro, il carabiniere ucciso nella mattinata di sabato 13 aprile 2019 nel corso di una sparatoria mentre era in servizio nel centro cittadino, il premio alla memoria 2019 di Atreju.
Nel corso di un controllo, un pregiudicato estrasse la pistola e sparò al militare mentre era in auto con il collega Pasquale Casertano, rimasto ferito durante la sparatoria. Un omicidio che ha fortemente colpito l’opinione pubblica italiana, anche per l’immagine del grande Tricolore che i colleghi del maresciallo hanno steso sul suo cadavere subito dopo l’omicidio. A ricevere il premio la sorella Lucia e la fidanzata Stefania Gualano, con la quale Di Gennaro stava decidendo la data delle nozze. Alla memoria del maresciallo, che aveva 46 anni, il Comune di San Severo, città in cui viveva il carabiniere, ha deciso di intitolare un largo e in suo ricordo è stato eretto anche un cippo commemorativo. Un Premio per ribadire la vicinanza e la solidarietà a tutti gli uomini e le donne in divisa, che ogni giorno difendono la sicurezza degli italiani, anche a rischio della loro vita.
Il premio è stato consegnato dal generale Marco Bertolini, presidente dell’Associazione nazionale paracadutisti, e dal deputato di Fratelli d’Italia Edmondo Cirielli, Questore della Camera e presidente della Direzione nazionale di FdI. A moderare l’incontro il deputato di Fratelli d’Italia Salvatore Deidda, responsabile nazionale dei rapporti con le Forze dell’Ordine.
“Con particolare commozione, ricordiamo il maresciallo maggiore dei carabinieri Vincenzo Carlo Di Gennaro, un Servitore dello Stato che ha onorato la sua uniforme fino all’ultimo istante di vita – ha dichiarato Edmondo Cirielli. Di Gennaro è un’altra vittima tra i militari che, ogni giorno, rischiando la propria vita, ottemperano al loro giuramento e svolgono il loro dovere per la tutela della legalità a favore della libertà e sicurezza dei cittadini. L’auspicio è che il suo assassino, un delinquente che per i reati commessi sarebbe dovuto essere in galera e non libero, faccia questa volta per davvero i conti con la giustizia. Compito della politica e dunque anche del sottoscritto resta quello di garantire alle forze dell’ordine di poter lavorare sempre più sicure, protette e rispettate tramite leggi che non permettano a pluripregiudicati di essere in libertà. L’impegno di Fratelli d’Italia, in tal senso, è notorio e lo testimoniano le nostre numerose iniziative parlamentari”.
“La nostra storia – ha osservato Salvatore Deidda – è stata scritta da uomini e donne che hanno sacrificato la propria vita per il bene comune e per la nostra Patria ed è giusto ricordare chi nel passato si è reso protagonista di grandi gesta che rimangono scolpite nei secoli. In questa epoca moderna, in cui regna l’individualismo e l’egoismo, c’è ancora chi può sacrificare la propria vita per garantire la sicurezza di tutti. Sono le nostre Forze dell’Ordine, le nostre Forze Armate, i nostri Carabinieri. Uomini e donne in divisa che hanno nel proprio Dna uno spirito di servizio che li porta a svolgere il proprio lavoro oltre a quello che prevede il contratto. Non si lamentano mai e questa loro caratteristica, purtroppo, è stata utilizzata da una certa politica, per togliere risorse economiche ma soprattutto certezze. Dobbiamo, invece, riconoscere il valore di chi indossa una divisa e lavora per garantire a tutti noi sicurezza e tranquillità. Lo dobbiamo fare economicamente ma soprattutto culturalmente. Per questo abbiamo deciso di dedicare questo momento per ricordare la memoria del maresciallo maggiore Di Gennaro, caduto nell’assolvimento del suo servizio per mani di un pregiudicato che ha scelto a caso di colpire quegli uomini che hanno infastidito la sua vita criminale. Difendiamo le nostre Forze dell’ordine come loro proteggono noi”.