“Il disegno di legge da me presentato per Fratelli d’Italia in Senato sul tema del credito cooperativo, differisce sostanzialmente dalla proposta -Turco- del Movimento Cinquestelle, in quanto la filosofia che impronta la nostra proposta è quella di tutelare le banche di piccole dimensioni, gli istituti di credito territoriali, e più in generale il sistema cooperativo, senza sposare la linea omologante della riforma Renzi, che permane invece nello spirito del ddl Turco. In sostanza, con il nostro disegno di legge si vuole permettere alle banche popolari, con qualificate dimensioni patrimoniali, di non doversi obbligatoriamente trasformare in S.p.A., e comunque a quelle Casse rurali rimaste tali, cioè non accorpate nei Gruppi, di poter eventualmente trasformarsi in Banche popolari o di dar vita al sistema IPS. Più in generale, si supportano i sistemi incentrati sugli Ips, quindi sul sistema di garanzie che insiste peraltro in gran parte del credito europeo, e che invece la riforma Renzi della scorsa legislatura ha omologato alle grandi banche, facendo divenire le Casse rurali delle banche significant e quindi controllate dalla Bce, con tutte le pesanti conseguenze alle quali devono sottostare. In conclusione, soltanto da fratelli d’Italia arriva una risposta di cambiamento alle Banche di credito cooperativo, e non modifiche che mirano solamente ad uniformare le stesse all’alta finanza internazionale”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi, segretario della Commissione Finanze e Tesoro.