Minoranze trasversali: per l’ordine del giorno a tutela del carattere pubblico delle riserve auree della Banca d’Italia, firmato da Fratelli d’Italia, hanno votato sì: Forza Italia, Lega Nord, Movimento 5 Stelle, Sel, e un deputato di Ncd, 2 deputati ex 5 stelle. Hanno votato contro, tra gli altri, tutto il Pd, il Centro Democratico, Psi, Minoranze, 6 degli 8 deputati di Ncd e Scelta Civica. Un unico astenuto di Ncd. Tra gli interventi, oltre a quelli di Giorgia Meloni e Ignazio La Russa, anche quello di Fabio Rampelli, Massimo Corsaro, Ignazio La Russa, Marcello Taglialatela, Achille Totaro.
Per Rampelli, “è indispensabile acclarare che le riserve auree della Banca d’Italia, pari a 110 miliardi di euro, la vera ricchezza dell’Italia, sono del popolo italiano. Siamo il terzo Paese al mondo per consistenza di riserve auree, subito dopo gli Stati Uniti d’America e la Germania. E le riserve devono restare pubbliche a prescindere dalle modifiche statutarie dell’Istituto di via Nazionale”.
Infine, “nonostante l’importanza del provvedimento – ha concluso Rampelli- il presidente del Consiglio Letta e il ministro Saccomanni non sono mai venuti in aula. C’impegneremo per un referendum abrogativo”.
Secondo il deputato Massimo Corsaro “non riusciamo a comprendere come si possa con un’impostazione culturale di sinistra accettare la svendita della Banca d’Italia e accettare la privatizzazione delle riserve auree. Quelle riserve che sono state la nostra garanzia internazionale sull’emissione di debito pubblico.Con questo decreto non solo si allarga la platea dei soci potenziali della Banca d’Italia ad una serie di istituti, assicurazioni, fondi pensione, banche di natura privatistica sin dalla loro fondazione, ma si rendono appetibili sotto il profilo commerciale le quote”.
Il deputato Marcello Taglialatela ha puntato il dito contro la disomogeneità del decreto legge: “È bene ricordare – ha detto- che siamo in presenza di un dl molto eterogeneo che dovrebbe non possedere i requisiti di urgenza: da una parte riguarda la tassa sulla casa per la quale il carattere di urgenza è evidente, dall’altra la riforma della Banca d’Italia. Una riforma di grandissima importanza sulla quale ci sarebbe dovuto essere un approfondimento di tutt’altro tenore”.
Infine, il deputato Achille Totaro che ha sottolineato il silenzio della sinistra e l’assenza dal dibattito sulla riforma della Banca d’Italia del segretario del Pd Renzi: “ Facciamo un appello alla sinistra – ha osservato Totaro- che nel corso degli anni ha fatto di queste battaglie sempre una ragione di essere. Facciamo un appello al vostro segretario nazionale. Renzi sta sempre dalla parte dei cittadini, fuorché in questo caso – se non lo fa – quando si tratta di difendere gli amici banchieri”
Roma, 28 gennaio 2014